venerdì 10 marzo 2017

Appendice del traduttore - Breve guida ai miti su Galileo e Copernico





LISTA DEI MITI SU CHIESA, COPERNICO E GALILEO

Copernico e/o Galileo avevano dimostrato che la Terra ruota intorno al Sole

Il sistema Copernicano era chiaramente il migliore
 

La scelta era fra Copernico e Tolomeo

Fino a Galileo tutti seguivano ciecamente Aristotele

Galileo è il padre della Scienza moderna e/o del metodo scientifico 

Il Saggiatore è un capolavoro di metodo scientifico 

Quando Copernico presentò la sua teoria la Chiesa la condannò in quanto contraria alle Sacre Scritture

L'eliocentrismo fu dichiarato eretico


Il Dialogo Sui Due Massimi Sistemi è un capolavoro scientifico
 
Il processo a Galileo fu un processo alla Scienza!™ per colpire l'eliocentrismo

Galileo è stato in prigione o torturato, o ha a malapena evitato punizioni molto peggiori


Sostenere l'eliocentrismo era un ottimo modo per rischiare la prigione o il rogo



Copernico e/o Galileo avevano dimostrato che la Terra ruota intorno al Sole

Al contrario, da un punto di vista scientifico la questione rimase irrisolta fino all'arrivo di Newton, con la prima evidenza sperimentale disponibile solo nel 1728 (aberrazione). C'erano alcuni potenti argomenti contro il moto terrestre: se la Terra avesse ruotato intorno al Sole, dicevano i filosofi, avremmo dovuto osservare la parallasse; se la Terra avesse girato su sé stessa come una trattola, avremmo dovuto osservare effetti alla Coriolis. Nulla del genere veniva osservato. In ogni caso, non c'era un chiaro concetto di inerzia né una dinamica ben sviluppata, tantomeno una teoria della gravitazione, per cui non era scontato spiegare perché la Terra non si lasciasse dietro atmosfera e Luna.
Galileo tentò di dimostrare il movimento della Terra, ma tutte le sue "prove" si dimostrarono piste false: fasi di Venere (concordavano anche col sistema Ticonico, che era distante solo un cambio di sistema di riferimento dal Copernicano), movimento delle macchie solari (idem) e teoria delle maree (grossolanamente sbagliata, e respinta già dai contemporanei). Si appellò al concetto di relatività del moto sviluppato da Buridano e d'Oresme per spiegare l'assenza di effetti dinamici evidenti dei moti di rotazione e di rivoluzione, ma questo li rendeva solo possibili, non verosimili. Addirittura Galileo fece un esperimento il cui risultato FALSIFICAVA la sua teoria eliocentrica, ma in un atto di grande e coraggiosa onestà intellettuale... se lo tenne per sé.
A quei tempi insomma gli indizi parevano decisamente a favore di una Terra stazionaria.

Questa non è una questione secondaria: nella versione comune della storia la Chiesa si opponeva ad un fatto scientifico provato in quello che può essere descritto solo come un rigetto fondamentalista; ma nella realtà si limitò ad avallare il consenso scientifico!


Il sistema Copernicano era chiaramente il migliore

Il sistema Copernicano aveva più epicicli del Tolemaico (vedi figura da De Santillana), per via della scelta di eliminare gli equanti. Come detto sopra, c'erano evidenze empiriche a suo sfavore (assenza di parallasse ed effetti tipo Coriolis, problemi con la formulazione dell'inerzia e della dinamica), e qualsiasi vantaggio avesse in termini di cinetica era presente anche nel sistema Ticonico, da cui lo distanziava solo un cambio di sistema di riferimento (la Terra invece del Sole).


La scelta era fra Copernico e Tolomeo

Questo è quanto sosteneva Galileo, che nel Dialogo sui Due Massimi Sistemi mise contro i due astronomi nonostante i loro modelli fossero ormai desueti da una ventina d'anni. In realtà ad un certo punto c'erano stati ben SETTE sistemi astronomici concorrenti, tutti differenti in dettagli fondamentali, e una volta che l'osservazione delle fasi di Venere aveva reso il Tolemaico insostenibile la maggioranza degli astronomi europei era passata al sistema Ticonico/Ursino, per i motivi citati sopra; i gesuiti in particolare lo adottarono e propagarono fino in Cina. Fu quindi esso il principale avversario dell'eliocentrismo lungo il XVIII secolo, mentre il sistema Copernicano era stato reso obsoleto dal Kepleriano (considerato distinto, e che Galileo aveva respinto perché rinunciava alle orbite circolari), e anche dopo Galileo l'assenza di osservazioni di parallasse e la mancanza di una dinamica ben formata lo mantennero in vantaggio.


Fino a Galileo tutti seguivano ciecamente Aristotele

Galileo non fu il primo ad attaccare con forza l'eredità aristotelica: Giovanni Filopono aveva contestato la caduta dei gravi già nel VI secolo ed una dinamica alternativa veniva sviluppata sin dal Medioevo con la teoria dell'impeto. Se addirittura numerose asserzioni di Aristotele sulla natura del mondo erano state condannate ufficialmente dal vescovo di Parigi nel 1210 e nel 1277 (fra cui per esempio l'impossibilità del vuoto), in astronomia ci furono scontri su più aspetti del suo insegnamento, che vennero spesso semplicemente abbandonati (per esempio le sfere cristalline furono scartate nel tardo XVI secolo, quando si capì che le comete vi passavano attraverso). Lo stesso sistema tolemaico in voga fino all'osservazione delle fasi di Venere faceva a pugni con la fisica aristotelica.


Galileo è il padre della Scienza moderna e/o del metodo scientifico

Decisamente no. Ci sono diversi campi e livelli in cui l'immagine di Galileo è stata gonfiata come una mongolfiera fino a totalizzare l'immaginario collettivo, oscurando il contributo di tanti meritevoli suoi pari.

Galileo non è il primo ad aver applicato il "metodo scientifico", posto che ne esista uno unico (si pensi alla differenza di procedure in campi dall'astronomia alla biologia alla chimica); una varietà di metodi di indagine empirica veniva affinata sin dall'antichità (prendiamo come esempi Archimede e Tolomeo), passando per ampie discussioni nel Medioevo (Grosseteste e Ruggero Bacone) e nel mondo islamico (Alhazen); applicazioni analoghe a quelle di Galileo già nella seconda metà del XVI secolo contano Gilbert, Stevino e il suo stesso padre Vincenzo Galilei, mentre una discussione di metodo sperimentale può esser trovata in Francesco Bacone. Non mancano contemporanei capaci quanto e più di Galileo in campo scientifico (si pensi a Keplero, Harriot, Scheiner, Clavio e Beeckman), e il metodo scientifico continuò ad evolversi con Huygens, Newton e così via verso gli sviluppi moderni; chiunque di questi era influenzato e si discostava dai predecessori.

Quanto al famoso detto galileiano che il libro della Natura è scritto nel linguaggio della matematica, non fa che ripetere la posizione antica sull'astronomia e un topos medievale (Thomas Bradwardine nel XIV secolo aveva scritto che chi non avesse studiato la matematica non poteva sperare di comprendere la natura).

Né fu Galileo a porre fine alla fede cieca in Aristotele, che non c'era mai stata: anche ampi pezzi della Fisica dello Stagirita erano ormai stati soppiantati da tempo.

Galileo non fu nemmeno l'inventore del cannocchiale (di origine olandese), il primo ad intuire che tutti i corpi cadevano alla stessa velocità (Giovanni Filopono scrisse altrettanto nel VI secolo, e fra i vari nel '500 Stevino condusse esperimenti di caduta simultanea dei gravi) lo scopritore dell'inerzia (che credeva si applicasse ai moti circolari), colui che provò il Teorema della Velocità Media (copiò la dimostrazione di d'Oresme di tre secoli prima, successiva a quella dei calcolatori di Oxford), che individuò le conseguenze della relatività del moto (ancora d'Oresme, ispiratosi al suo maestro Buridano) o scoprì la legge di caduta dei gravi (diffusa autorevolmente da Domingo De Soto in un commento alla Fisica di Aristotele pubblicato nel 1551, che Galileo citò nei suoi Juvenilia). Tutte le sue scoperte astronomiche vennero fatte indipendentemente anche da altri; nel caso delle lune di Giove un giorno dopo, nel caso delle macchie solari pure precedendolo.

Galileo fu insomma un bravo indagatore della Natura in mezzo ad altri bravi indagatori della Natura. Da dove giunge allora la sua immensa fama? Intanto, a differenza della maggior parte dei proto-scienziati, il Toscano scriveva brillanti libri divulgativi più che opere per gli specialisti (e in italiano invece che in latino). Inoltre, paradossalmente, fu l'evento eccezionale della sua condanna da parte della Chiesa a consegnarlo agli altari della Storia, grazie agli scrittori "illuministi" che vollero farne un esempio di genio perseguitato dall'oscurantismo.

Invece di descrivere le dinamiche complesse con cui la conoscenza è stata avanzata tramite uno sforzo collettivo, persino a scuola si tende spesso a descrivere la storia della Scienza come una successione di grandi geni che rivoluzionavano i loro campi scoprendo quasi tutto da soli; è una versione più semplice e sensazionale, ma enormemente falsa.

Per approfondire si veda questa risposta da parte di Tim O'Neill e questo post di Thony Christie.


Il Saggiatore è un capolavoro di metodo scientifico

Il Saggiatore è uno dei più clamorosi casi di ipocrisia e gran faccia tosta nella Storia della Scienza. Orazio Grassi, gesuita, aveva osservato le comete e in base alle accurate misurazioni a sua disposizione aveva ipotizzato che fossero oggetti sopralunari che si muovevano su grandi circonferenze o ellissi, senza grandi pretese di aver per forza ragione. Usava anche il sistema Ticonico. Per motivi a noi non chiari, Galileo entrò a gamba tesa nell'argomento facendo del suo meglio per offendere Grassi e i gesuiti (fino ad allora suoi sostenitori), con tanto di paragoni al limite dell'insulto (e anche oltre): ma mentre faceva la lezioncina all'avversario su come fare scienza sperimentale Galileo difendeva l'opinione aristotelica che le comete fossero solo riflessi del Sole senza averle osservate!


Quando Copernico presentò la sua teoria la Chiesa la condannò in quanto contraria alle Sacre Scritture

Copernico iniziò a far girare la sua idea entro il 1514; nel 1533 essa fu presentata nei Giardini Vaticani alla presenza di Papa Clemente VII e questo ringraziò con un prezioso manoscritto, mentre un cardinale scrisse a Copernico per lodarlo ed esortarlo a pubblicare, cosa che accadrà nel 1543 senza reazioni da parte della Chiesa. La teoria fu pure presa in considerazione dalla commissione ecclesiastica per la riforma del calendario ordinata da Gregorio XIII e attuata nel 1582, mentre nel 1581 una targa in memoria di Copernico fu aggiunta alla cattedrale di Frombork. Nel 1609 Keplero, un protestante al servizio di un Imperatore cattolico, pubblicò il suo sistema eliocentrico ellittico senza scatenare condanne. Nel 1613 le Lettere sulle Macchie Solari di Galileo superarono l'esame dei censori pur essendo chiaramente copernicane; questi si limitarono a rimuovere i passaggi in cui Galileo si appellava alle Scritture. 
In un momento di difficoltà economiche, Keplero, protestante e ardente sostenitore della centralità del Sole, venne sostenuto dai gesuiti, che poi Galileo incolperà della sua condanna, con un telescopio mandatogli in dono e un'offerta di lavoro come docente all'università di Bologna senza bisogno di convertirsi (che preferì comunque rifiutare).

Solo nel 1616, dopo che Galileo, Foscarini e de Zuniga si erano messi ad impicciarsi di interpretazione biblica, la Chiesa si interessò all'eliocentrismo. Nel periodo successivo alla Riforma Protestante l'esegesi Fai-Da-Te non era esattamente ben vista: fu detto chiaramente di non rompere le scatole ai teologi finché la questione scientifica non veniva risolta. Galileo era entrato a passo di carica in un terreno minato.


L'eliocentrismo fu dichiarato eretico

Il decreto dell'Indice del 1616 dichiarò la dottrina copernicana non eretica bensì "falsa e del tutto contraria alla divina scrittura"; ma il rapporto dei Qualificatori chiamati a giudicare il caso chiariva che la motivazione era che essa era "stolta e assurda in Filosofia" (scientificamente falsa). La Chiesa non ha mai insistito sul significato letterale delle Scritture, come dimostrato dal fatto che non prendeva alla lettera i passaggi biblici che descrivono una Terra piatta. Il Cardinale Bellarmino disse esplicitamente che se fossero state trovate delle prove del moto terrestre la Chiesa avrebbe reinterpretato le Scritture (come poi avvenne), e infatti il decreto dell'Indice vietava di affermare l'eliocentrismo come fatto ma permetteva di discuterne come ipotesi.

L'equivoco probabilmente è dovuto al fatto che il rapporto dei Qualificatori suggeriva che l'eliocentrismo fosse "formalmente eretico" e che nel 1633 Galileo fu condannato in quanto "veementemente sospetto d'eresia": ma c'erano precisi passaggi formali per dichiarare un'eresia, e questi non furono mai intrapresi nel caso del Copernicanesimo (e infatti il processo a Galileo è un complicato intreccio di politica, intrighi e vicende personali la cui sentenza finale poggia su basi a dir poco traballanti).


Il Dialogo Sui Due Massimi Sistemi è un capolavoro scientifico

Scientificamente parlando il Dialogo Sui Due Massimi Sistemi è in realtà un pacco assurdo. Mette in piedi una sfida fra due sistemi cosmologici morti e sepolti da una ventina d'anni, sostituiti dal Ticonico e il Kepleriano, e l'argomento principale, la teoria dinamica delle maree, è spettacolarmente sbagliato: contraddice alla grande sia l'evidenza (prevede un ciclo mareale lungo il doppio del reale) sia le stesse teorie del Toscano sul perché il moto della Terra non sia palese. Il risultato fu che mentre grazie alla bravura di Galileo scrittore il libro poteva essere una lettura gradevole di astronomia in volgare, esso non ebbe alcun impatto sul dibattito scientifico dell'epoca.
Contenendo un insulto al Papa scatenò il famoso processo. Ops.


Il processo a Galileo fu un processo alla Scienza!™ per colpire l'eliocentrismo

Per capire che non fu il caso, basti vedere "Quando Copernico presentò la sua teoria la Chiesa la condannò in quanto contraria alle Sacre Scritture": se la Chiesa avesse voluto condannare l'eliocentrismo in quanto teoria scientifica lo avrebbe fatto un secolo prima, e l'avrebbe dichiarato un'eresia.

Il processo a Galileo fu, sorprendentemente, un processo a Galileo.

Galileo era un famoso cortigiano che si era garantito innumerevoli appoggi anche all'interno della Chiesa, a partire dal Papa stesso. Il fatto che sia stato messo a processo e condannato è conseguenza di numerosi fattori, come: il fatto che Galileo avesse nemici capaci di falsificare documenti ecclesiastici pur di colpirlo (come è successo probabilmente nel 1616 e sicuramente nel 1633), che si sia reso nemici quelli che erano amici potenti (come nel caso dei gesuiti), che pur essendo un laico abbia deciso di discettare di interpretazione biblica nel mezzo della Controriforma, che abbia deciso di scrivere il Dialogo appoggiando l'eliocentrismo come un fatto dimostrato quando in realtà non ne aveva la dimostrazione ed infine che vi abbia incluso quello che non pareva altro che un insulto al Papa.

Per questo, nonostante la retorica dell'ostilità della Chiesa verso la Scienza!™, in 2000 anni di storia non è possibile trovare un altro caso di una qualsiasi persona che sia stata condannata dalle autorità ecclesiastiche per qualcosa che abbia a che fare con la scienza (no, non Giordano Bruno, una sorta di mistico New Age messo al rogo per aver detto cose come che Gesù era solo un mago particolarmente abile, né Ipazia di Alessandria, una filosofa trovatasi immischiata nella tumultuosa politica cittadina).


Galileo è stato in prigione o torturato, o ha a malapena evitato punizioni molto peggiori

Galileo non ha passato un singolo giorno in prigione, bensì anche durante il processo fu alloggiato in appartamenti confortevoli. Durante gli interrogatori fu minacciato di tortura, ma si trattava di una formalità: a differenza delle corti secolari nell'Inquisizione Romana la tortura era minuziosamente regolamentata attraverso precisi passaggi burocratici, vietata sui vecchi, i malati e chi aveva preso voti clericali (Galileo era tutti e 3) e in ogni caso il suo crimine non era grave abbastanza da giustificarla.

Non è nemmeno credibile l'ipotesi che a Galileo sarebbe potuta andare molto peggio degli arresti domiciliari che ricevette. Questo perché, di fatto, andò tutto nel verso peggiore possibile, a meno che Galileo stesso si dichiarasse eretico! Urbano VIII era personalmente arrabbiato con lui, durante il processo era stata scoperta una "ingiunzione" (probabilmente falsa) che avrebbe proibito a Galileo di anche solo pensare di scrivere il Dialogo e quando si era arrivati ad un patteggiamento i suoi potenti nemici intervennero per trasformare il riassunto degli elementi processuali da trasmettere al Papa in un documento che delineava Galileo come un eretico impenitente... Eppure, come già detto, durante il processo Galileo fu trattato con ogni riguardo, né fu incalzato come spergiuro quando mentì spudoratamente dicendo di non voler sostenere Copernico nel Dialogo. Nonostante tutto, era "uno del giro": gli si voleva far pagare la sua sagacia umiliandolo pesantemente, non togliendolo di mezzo.


Sostenere l'eliocentrismo era un ottimo modo per rischiare la prigione o il rogo

Sostenere l'eliocentrismo era un ottimo modo per vedere il proprio libro emendato o, alle brutte, messo all'Indice, come si può vedere dalla sorte dei libri di Copernico e de Zuniga (emendati) e di Foscarini (all'Indice, dato che era incentrato sull'interpretazione della Bibbia). Nonostante oggi venga da pensare che questo fosse necessariamente associato a grandi pericoli, in realtà poteva capitare a chiunque scrivesse di argomenti seri e di per sé non voleva dire molto: si era visto mettere all'Indice un proprio libro lo stesso cardinale Bellarmino, il teologo di riferimento della Chiesa del tempo. L'eliocentrismo non era stato dichiarato eretico, per cui non c'era motivo di sanzioni peggiori: e nello stesso caso del Dialogo sui Due Massimi Sistemi l'ipotesi iniziale fu di emendarlo soltanto. Se poi la faccenda si fece molto più seria fu per una serie di fattori legati a Galileo e ai nemici che si era fatto, non alla posizione della Chiesa sull'eliocentrismo, e dopo il patatrak la Chiesa si trovò piuttosto irritabile sulla questione, sentendo di dover affermare la propria autorità.

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