venerdì 10 marzo 2017

Prefazione del Traduttore - Galileo Aveva Torto

Il che non significa che la Chiesa avesse ragione.
Il fatto è che, sebbene Galileo avesse effettivamente torto da un punto scientifico1, il famoso processo e la condanna non riguardarono la Scienza!™, ma furono messi in moto dalla sua lingua pungente e da qualche buon vecchio gioco politico.
Suggerisco che il Papa abbia abusato del suo potere temporale e la gente che ama ripetere che la Chiesa ha fatto Brutte Brutte Cose resta oltraggiata, accusandomi di essere un apologista incallito. Misteri della vita.


(Anche se il lettore potrebbe interrogarsi se per caso non stia indulgendo nel presentismo, la credenza che i nostri avi dovessero avere i nostri stessi valori. A noi la stessa esistenza di Inquisizione e censura, organi preposti a giudicare cosa potesse essere pubblicato e affermato, pare assurda. Per Galileo era normale.)


1. Ebbene sì. Come vedremo presto, indovinare la cosa giusta e fare la giusta deduzione scientifica non sono la stessa cosa.


Perché questa traduzione


Quando mi sono imbattuto nel The Great Ptolemaic Smackdown mi sono sentito un idiota.

Sebbene sia cresciuto, si può dire, a parrocchia e scienza, ed ho sempre percepito il Cristianesimo come una religione "dotta", mi ero fidato delle onnipresenti narrative sul processo Galileo, dipinto come tipico caso di "Scienza vs Fede" (o unico caso? Per gli altri esempi portati di solito, p.e. Ipazia o Giordano Bruno, si vede rapidamente che non è così). Ma l'autore mostra che è possibile sostenerle solo se ignorando  l'intera cronologia degli eventi.

Andando alle fonti e leggendo le opere di storici autorevoli ho potuto verificare l'accuratezza di questo resoconto, e il quadro che ne esce ha molto più senso. La reale vicenda Galileo è più interessante della favoletta che sovente se ne racconta; apre uno squarcio sull'astronomia del 1600 e su tutti quei fattori umani e sociali che circondavano il dibattito scientifico, oltre a narrare un episodio eccezionale nella storia dell'umanità per le particolarità dei suoi protagonisti. Come Urbano VIII non era un castigatore della Scienza!™, Galileo non ne era certo un paladino integerrimo. Ma vedremo.
Ad oggi sul web italiano manca un resoconto così completo e al contempo divertente sullo scontro geocentrismo/eliocentrismo e l'affaire Galileo: è possibile trovare solo materiale molto riassuntivo o, soprattutto, ripetizioni dei soliti miti. Per questo ho voluto tradurlo. Spero di aver fatto un lavoro chiaro, e che possiate trovarlo interessante e scorrevole come lo ho trovato io.


Perché farla leggere a scuola


Appena laureato in Fisica, senza quasi accorgermene, mi sono trovato ad insegnare al liceo scientifico. Gli anni passano e, quando il Ministero dell'Istruzione nella sua infinita fame di Caos ci ha catapultato addosso quello strano mostro di Frankenstein chiamato "Educazione Civica", non ho avuto dubbi: ho subito trasformato questa traduzione nel materiale spiegato, proposto e discusso nelle ore di Fisica, con tanto di verifiche di comprensione. Non era puro desiderio di riversare le mie passioni addosso agli studenti: ritengo sia stato davvero utile e sono soddisfatto dei risultati.

Uno dei passatempi più popolari fra chi ha una laurea scientifica è lamentarsi di quanto male la Scienza sia descritta e spiegata al pubblico; al contempo, chiunque si sia mai avvicinato alla Storia non può che constatare che l'esposizione tipica di questa disciplina è di qualità altrettanto infima. La conseguenza inevitabile è che la Storia della Scienza è maltrattata il doppio: persino sui libri scolastici si oscilla fra il fuorviante e la pura bufala. Il problema è che è proprio la Storia della Scienza a scolpire l'impressione dei non esperti su come viene fatta la Scienza.

Ascoltando in giro e studiando sui manuali scolastici verrebbe da pensare che la Scienza proceda per Grandi Nomi: nel caso di Galileo, di Newton, di Darwin, di Einstein e di altri ancora ci sarebbe stata una comunità di studiosi pomposi incapaci di carpire i segreti della Natura finché non è arrivato il Genio che ha fornito tutte le risposte, spesso osteggiato dai contemporanei. È una favoletta assurda che nasconde dibattiti complessi e a mille voci durati decenni: ma è anche la lente con cui il grande pubblico legge la ricerca scientifica dei giorni nostri.

Lo abbiamo visto col COVID, malattia sconosciuta che ha invaso la nostra vita da un giorno all'altro. In mancanza di dati chiari e affidabili si è subito scatenata la discussione scientifica, con molte teorie e posizioni differenti: il cittadino quadratico medio ha forse cercato di seguire questo complesso dibattito, conscio della precarietà di ogni conclusione strombazzata dagli organi di informazione? No, è partito alla ricerca spasmodica del Genio Che Ha Capito Tutto ed ha iniziato a fidarsi di quello individuato; dopotutto, gli è stato insegnato che ce n'è sempre uno. Solo che i candidati erano molti, soprattutto fra chi si è lanciato a vendere certezze prima che ci fossero dati sicuri, ognuno coi suoi seguaci. Così si sono create fazioni di fatto incapaci di dialogo: e ogni volta che qualcuno dei luminari ha fatto uno scivolone clamoroso intere fette di pubblico hanno perso fiducia nella Scienza invece di riconoscere che le teorie propugnate da costui erano appunto solo teorie.

La Grande Scazzottata Copernicana, in tutta la sua meravigliosa complessità e umanità, è un ottimo antidoto. Mostra una discussione scientifica complessa ma comunque alla portata di un buon liceale. Esibisce una moltitudine di studiosi di ogni genere, nomi noti e meno noti, ciascuno dei quali ha portato il suo contributo; azzeccando alcune cose e sbagliandone molte altre (Galileo forse più di chiunque altro), anche se spesso per motivi validi. Porta persino episodi in cui il disaccordo scientifico era solo un piccolo elemento di un disaccordo molto più umano ed emotivo. Dipinge insomma un ritratto della Scienza più umile, ma anche più realistico ed utile a leggere la ricerca e le diatribe contemporanee. E credo che ai miei alunni questo sia arrivato.

Lorenzo Barattini





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