venerdì 10 marzo 2017

7. Il Flusso e Riflusso del Tempo

Altro ancora by The Old Flynn su The TOF Spot e The Auld Blogge: Mike Flynn's Journal!




Nota del Traduttore: I brani con lo sfondo azzurro sono traduzioni dalla traduzione inglese, non essendo riuscito a rintracciare le fonti in lingua italiana. Chiunque me le fornisse sarebbe di grande aiuto.


Precedentemente sulla Scazzottata

Le facce di Venere
Episodio precedente: Cometa Camaleonte


All'inizio degli anni '610 la scoperta col telescopio delle fasi di Venere da parte di una varietà di astronomi ha posto fine al lungo, felice consenso scientifico sul modello Tolemaico, che adesso giace fra le ceneri della Storia. Gli aristotelici sono giulivi, dato che l'Astronomia Tolemaica faceva a cazzotti con la Fisica Aristotelica (un po' come oggi la Meccanica Quantistica mal si aggrada con la Relatività Generale). Tuttavia, ride bene chi ride ultimo, visto che più pezzi della Fisica Aristotelica sono stati messi in dubbio dal telescopio: la Luna ha montagne, Giove ha lune, il Sole le lentiggini e le comete hanno le orbite più infelici. 


Niente di tutto ciò prova che la Terra si muova o che il Sole sia al centro del Cosmo. La Terra stazionaria rimane irreprensibile e il suo presunto doppio moto è falsificato nel senso popperiano da 1) l'assenza di una parallasse visibile fra le stelle fisse (che falsifica la rivoluzione terrestre) e 2) la mancanza di effetti di Coriolis rilevabili (che falsifica la rotazione terrestre). Ci sono controargomenti, dall'altra parte, che attendono lo sviluppo di concetti come l'inerzia. TOF parlerebbe dell'inerzia, ma non ha la spinta per farlo. 


Nel frattempo, Galileo è stato trascinato dalla Lega del Pippione nell'impicciarsi di interpretazione delle Scritture, non una grande idea durante la Rivoluzione Protestante. È stato scagionato dal sospetto di eresia in ben due indagini confidenziali, ma nel processo il copernicanesimo ha attratto l'attenzione delle Autorità -- che sono perlopiù avvocati e politici. Galileo aveva cercato di reinterpretare le Scritture per via della sua fede nel copernicanesimo-come-realtà-fisica e -- come la gente reagisce agli attentati preoccupandosi della troppa libertà (piuttosto che, per esempio, dei violenti) -- le autorità reagiscono a questa esegesi free-lance preoccupandosi dell'eliocentrismo.


Un decreto dell'Indice in teoria aveva rimosso il libro di Copernico dalla circolazione per qualche anno, in attesa di una manciata di correzioni a frasi che sembravano suggerire la realtà fisica del modello. Galileo è stato avvisato di non sostenere o insegnare la teoria in altro modo che come modello matematico. Tuttavia, il compianto cardinal Bellarmino aveva scritto che se fosse stata presentata una dimostrazione, non ci sarebbero stati problemi a chiarire le questioni scritturali. La Chiesa non ha mai insistito su uno stretto letteralismo. Ma mentre la Chiesa, che crede che la Verità è Una, non avrebbe problemi a intendere le scritture in modo non letterale se una lettura letterale venisse dimostrata certamente falsa, non intende farlo a favore di un'ipotesi matematica plausibile. Vista la storia della scienza, questo avrebbe reso l'esegesi ostaggio del flogisto, o qualsiasi altra moda scientifica. 


Quindi tutto quello che serve a Galileo adesso è presentare l'evidenza empirica del doppio moto terrestre. Baggianata.


Oppure no?





Prolegomenon

21 Luglio 1612.  Il principe Cesi scrive a Galileo esaltando la necessità delle ellissi, che Keplero aveva presentato nella sua Astronomia Nova (1609). Vedere L'Ultimo Urrà per l'Astronomia ad Occhio Nudo. Galileo invece sta con le perfette circonferenze platoniche di Copernico – e gli epicicli che queste richiedono. 


1617, 1620, 1621.  Keplero, Matematico Imperiale, pubblica la forma più chiara delle sue Tre Leggi e la loro applicazione al sistema eliocentrico nel suo Epitome astronomiae Copernicanae, che esce in tre entusiasmanti puntate. Le sue tre leggi dei moti planetari sono "leggi strettamente matematiche derivate dalle osservazioni empiriche di Tycho Brahe". (Volevi la Scienza!™ Matematico-Empirica moderna, Bubbi? Eccola qui.) Spazza via l'assioma platonico delle circonferenze perfette, e fornisce miglior sostegno all'eliocentrismo di qualsiasi cosa Galileo produrrà in vita sua.


1623.  Keplero completa le Tavole Rudolfine, che per qualche assurda coincidenza hanno lo stesso nome del suo datore di lavoro, l'Imperatore Rudolf.


Rinnovamento Urbano

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Un Papa urbano
Ago., 1623. Il MAPSEO di Galileo, Maffeo Barberini, viene eletto Papa Urbano VIII. È amico delle arti e (assieme a Galileo) un accademico dei Lincei. Galileo è stato tutore di suo nipote Francesco, adesso appena creato cardinale a 27 anni. Da cardinale, Maffeo era intervenuto per assicurarsi che il copernicanesimo non venisse descritto come “eretico”, ma soltanto* falso e contrario alle Scritture. Pochi anni or sono, a seguito del Discorso sulle Comete, Maffeo aveva scritto un poema latino in onore di Galileo. Chissà come si rodono il fegato i nemici di Galileo!

(*) Sì, soltanto.  "Falso" può essere corretto con nuove informazioni, e "contrario alle Scrittures" può essere aggiustato da una nuova comprensione dei testi. Ma "eresia" è roba seria, che essa sia "materiale" o, Dio non voglia, "formale".
Quando il Principe Cesi va a congratularsi con Urbano per la sua elezione , il Papa lo interrompe: 'Galileo viene? Quando viene?'


Appena può. Al solito, i suoi reumatismi ci danno dentro. Se solo potesse restarsene nella sua villa e non dover più viaggiare! La cosa più simile ad un Oggetto Inamovibile è Galileo a casa sua. Ma questa è un'occasione speciale e a Roma se ne va.


Saggiatore, non Saggio



Galileo non sa Saggiare
la situazione
Ott 1623.   Il Saggiatore (ora dedicato a Papa Urbano VIII) viene pubblicato a Roma dall'Accademia dei Lincei. Include tutto il famoso sarcasmo e arguzia con cui Galileo delizia gli umanisti nei salotti. Ma i gesuiti fremono. Non solo Grassi viene gratuitamente insultato, ma Galileo riesuma l'ascia da guerra della flame war con Scheiner e ci danza intorno. Si prende persino il credito per cose scoperte da Scheiner. Beh, c'era da aspettarselo dopo la precedente guerra a colpi di pamphlet. In questo "capolavoro di polemica", Galileo scrive:
[...] da altri, per non volere acconsentire a' miei concetti, sono state prodotte contro di me ridicole ed impossibili opinioni; ed alcuni, costretti e convinti dalle mie ragioni, ànno cercato spogliarmi di quella gloria ch'era pur mia, e, dissimulando d'aver veduto gli scritti miei, tentarono dopo di me farsi primieri inventori di meraviglie così stupende.
(Galileo, Il Saggiatore)
È una frecciata a Scheiner, che era stato effettivamente convinto dagli argomenti di Galileo sulla natura delle macchie solari, e che in realtà era rimasto vittima di ritardi incrociati nella corrispondenza attraverso la traduzione di Max Welser.


Ricordiamo che riferendosi a "Sarsi" (Grassi), Galileo aveva scritto:
“E che volete far, Signor Sarsi, se a me solo* è stato conceduto di scoprire tutte le novità celesti, ed a niun altro nessuna? e questa è verità da non si lasciar sopprimere da malignità o invidia.”(*)
Tant'è per Harriot, Marius, Fabricius, Scheinere il resto. Si riferisce anche alle “presunte osservazioni” di Tycho e chiama le comete “i pianeti scimmia di Tycho”. Riesce così ad offendere anche Keplero. (La butto lì: Non è che Galileo soffriva di narcisismo?)
(*) a me solo. Questo richiama irresistibilmente i Fratelli Wright e la loro pretesa di avere, a tutti gli effetti, un brevetto su ogni sorta di veicolo volante. (TOF ha appena letto un articolo del Milwaukee Journal datato 1904 in cui i Wright minacciavano di fa chiudere uno spettacolo volante californiano per quella stagione.) E proprio come i Wrights cessarono di innovare nel volo aereo, Galileo non farà altre grandi scoperte astronomiche. 
C'è molto da ammirare nel Saggiatore. Lasciando da parte il fatto che l'intera opera è uno sforzo per giustificare una teoria delle comete completamente sbagliata -- ovvero, che fossero emanazioni nell'atmosfera terrestre -- Galileo ripete il topos medievale che la matematica sia fondamentale per le scienze naturali, cioè il linguaggio chiave della Scienza!™ (vd. Grosseteste, Bradwardine, d'Oresme). Approfondisce anche la questione aristotelica dei sensibili comuni e propri, che rinomina qualità "primarie" e "secondarie", che ben presto verranno designate "oggettive" e "soggettive". Questa è la nascita da urlo della metafora meccanicistica usata dagli scienziati Primo Moderni, e il primo spruzzo di "300 anni di inchiostro filosofico". Descartes e Hume sono impegnati a fare le stesse osservazioni.


Tutto ciò va oltre la questione eliocentrica, tranne che per una piccolezza. Qualcuno prenderà male i suoi commenti sui sensibili. State a vedere.
Nel frattempo, il Papa si fa leggere Il Saggiatore a pranzo e lo trova veramente spassoso. Certo che il vegliardo sa scrivere!


Pasquetta 1624.  Alla fine Galileo arriva a Roma e la mattina dopo viene ricevuto dal Papa. Sei udienze in sei settimane! Onori senza precedenti! I Pippioni si strappano i capelli. Urbano promette una pensione per il figlio di Galileo e un cappellano migliore per il convento della figlia. (Perché, ammettiamolo, l'Italia primo-moderna ruota intorno al pagare l'affitto.) Galileo stesso riceve un bel quadro, medaglie d'oro e d'argento e altri doni. È "Figo come Flynn", una condizione che TOF assicura al Fedele Lettore essere decisamente molto Figa.


Non c'è traccia del fatto che abbiano discusso il divieto sul Copernicanesimo-come-fatto-fisico, anche se Urbano osserva che finché c'è più di un modello che può spiegare gli stessi fenomeni, ogni modello deve essere utilizzato strumentalmente. Anche se gli uomini avessero un solo modello, Dio potrebbe ottenere gli stessi risultati tramite altri mezzi di cui non sappiamo nulla. Non è abbastanza mostrare che un nuovo modello sia plausibile, o anche che funzioni meglio del modello standard. Bisogna mostrare che se il nuovo modello fosse falso questo porterebbe ad una contraddizione. (Il Papa batte Popper di 300 anni!) Quindi dà un suggerimento: Ehi, ragazzo, perché non scrivi un libro che presenti gli argomenti pro e contro ciascun sistema?


Galileo pensa che sia un'idea astuta.


7 Giu 1624.  Dopo essersi incontrato con Galileo, il Principe Cesi e Padre Mostro, il cardinale tedesco Frederic Eutel von Hohenzollern (conosciuto per la gioia di tutti i non tedeschi semplicemente come "Zollern") porge i suoi omaggi al Papa prima di partire per la sua sede a Osnabrück. Cita le difficoltà nel convertire i nobili tedeschi stupiti per la sospensione del libro di Copernico nel 1616, sperando di ottenerne un pronunciamento sul copernicanesimo. Stando a Zollern, il Papa risponde che...
... [la] Santa Chiesa non l'havea dannata nè era per dannarla per heretica, ma solo per temeraria, ma che non era da temere che alcuno fosse mai per dimostrarla necessariamente vera.
Galileo a Cesi, 8 giugno 1624


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Ferdy II, il nuovo capo di Galileo, ha solo 14
anni e il vero boss è Nonna Cristina.
(Più tardi, nel 1630, Urbano affermerà che "Non fu mai nostra intenzione condannare Copernico nel '16; se fosse toccato a noi, non si sarebbe fatto quel decreto.")
Il cardinale Zollern parte con un microscopio composto datogli da Galileo come dono per Maximilian I, Duca di Baviera, a cui nel 1623 era stato dato il titolo di principe-elettore precedentemente appartenente all'ormai stroncato elettore palatino (durante la Guerra dei Trent'anni). Galileo aveva tenuto una dimostrazione dello strumento per i Lincei, ed uno di essi aveva esaminato al microscopio un'ape, simbolo della famiglia Barberini. 
Johnny Ciampoli
Con queste magre consolazioni, Galileo ritorna a Firenze per lavorare al nuovo libro. Ha una lettera da Urbano VIII per il Granduca Ferdinando II (14) che dice che "il mio diletto figlio Galileo, entrato negli spazi celesti, ha illuminato gli astri sconosciuti, e ha schiuso i segreti dei pianeti". Tuttavia, anche se il vecchio Maffeo è MAPSEO di Galileo, la lettera è in realtà scritta da Giovanni Ciampoli (35), il segretario per la corrispondenza ufficiale, e amico di lungo corso di Galileo.






Excursus: La Lente-Che-Vede-Lontano va in Cina



Johnny Schreck, settimo
membro dell'Accademia dei
Lincei, qua raffigurato
come un mandarino del
Ministero Imperiale
dell'Astronomia
Vale la pena di dare un attimo uno sguardo all'impatto del telescopio in Cina. Più o meno a questo punto (1623), Johann Schreck, settimo membro dell'Accademia dei Lincei, arriva a Pechino con Adam Schall von Bell ed altri missionari gesuiti. Schreck porta con sè un nuovo telescopio kepleriano datogli prima della partenza dal cardinale Borromeo. Una volta in Cina, Schreck tiene corrispondenza con i maggiori astronomi europeo. Keplero risponderà mandandogli le sue Tavole Rudolfine. Galileo, come sempre, non risponderà. Nel 1626, Schall von Bell scriverà il Trattato sul Telescopio in cinese e passa in rivista tutte le scoperte di “un celebrato [ma anonimo] astronomo occidentale”. Il convertito Wang Cheng (a.k.a. "Dr. Philip") scriverà (1627)  il Diagrammi e Spiegazioni dei Meravigliosi Strumenti del Lontano Ovest, in cui sottolinea l'importanza del telescopio nella navigazione, nella guerra (puoi contare i cavalli dei nemici da grande distanza) e nella pittura, della camera obscura, etc. Dr. Phil fa fatica a parlare delle lenti poiché al tempo non ci sono parole in cinese per concavo e convesso. La Cina non ha la tecnologia per smerigliare lenti adatte a cannocchiali e telescopi, e la comprensione dell'ottica non ha ancora raggiunto quella di al-Haytham (d.1038). Perseguitato dall'invidia degli astronomi locali, Padre Schall verrà infine (1664) imprigionato, torturato e condannato a morte per "uso non autorizzato di telescopio", salvandosi solo per un terremoto letto come segno di collera divina, mentre gli assistenti cinesi che si erano convertiti verranno decapitati. Ditelo a Schall quanto Galileo se l'è vista brutta! Notiamo che il telescopio non ha scatenato alcuna Rivoluzione Scientifica in Cina.

J'Accuse!

Il documento non firmato, non datato che
sostiene che l'atomismo del Saggiatore pone
dubbi sulla
transustanziazione.
Slide: Shea/Artigas
Nel periodo fra il 1624 e il 1625 (i documenti sono privi di data), Galileo viene nuovamente denunciato al Santo Uffizio. La denuncia è anonima e non ha a che fare col moto della Terra. Piuttosto, dichiara che sostenendo la teoria atomica della materia Galileo aveva minato la dottrina della transustanziazione. Durante la Consacrazione, la "sostanza" del pane cambia nel corpo e nel sangue di Cristo pur lasciando gli "accidenti" (sapore, consistenza, etc.) invariati. Ma Galileo ha scritto che sapore, consistenza, aroma e così via sono "qualità secondarie" che non esistono nell'oggetto stesso ma solo nella percezione del soggetto. Ovvero, sono soggettive, non oggettive. Ma se sono solo soggettive, cosa rimane della transustanziazione? 


Francesco Barberini
Il nipote del Papa è cardinale!
Anche il fratello e un altro nipote!
Che coincidenza!
Il cardinale Francesco Barberini (28), il nipote del Papa di cui Galileo è stato tutore, è un membro del Sant'Uffizio e si offre di investigare il problema. Lo assegna al suo teologo personale, Giovanni di Guevara, che legge lo scritto di Galileo e trova... no problema, baby. Inoltre, allo zio di Frank il Big Boss il libro è piaciuto un sacco. Fine della questione.


Beh, forse. Alcune persone userebbero qualsiasi bastone per picchiare un uomo già a terra. Galileo stesso aveva assolto Simon Marius dall'accusa di plagio; e poi ci ha ripensato quando credeva che Marius gli stesse rubando la scena con le lune di Giove. Gli studiosi non sono sicuri su quale ruolo questo documento G3 giocherà nella mente del tribunale durante il famoso processo. In ogni caso, è un'accusa molto più seria che dire che i passaggi della Scrittura che parlano del movimento terrestre sono probabilmente figurativi.
24 Giu 1626.  Un esercito di 70,000 contadini scontenti che svolazzano un vessillo nero con un teschio e le parole "Così sia" marcia su Linz, la capitale della Baviera Austriaca*, dove Keplero sta cercando di terminare le sue Tavole Rudolfine. Questa è una vera seccatura. Keplero si sposta ad Ulm, dove si organizza per stampare le Tavole a proprie spese.
(*) esercito di contadini, Baviera in Austria. È una lunga storia. Vedi, la Guerra dei Trent'anni. 


1627.  Le Tavole Rudolfine di Keplero vengono finalmente stampate, calcolate da trent'anni di dati originali delle osservazioni di Tycho Brahe. Nella sua era, questa viene considerata la più grande opera di Keplero. Calcola i transiti di Mercurio (7 novembre) e Venere (7 dicembre) nel 1631. Quello che serve adesso è un astronomo con gli attributi e la fortuna di osservare l'evento e una conferma delle orbite ellittiche. Gli attributi servono perché i calcoli di Keplero non sono abbastanza precisi da predire l'esatto momento di transito, per cui l'astronomo deve osservare per un lungo periodo di tempo per catturarlo. La fortuna serve per assicurarsi buone condizioni di osservazione al momento richiesto.
1628. Keplero diventa consigliere ufficiale di Albrecht Wenzel Eusebius von Wallenstein (conosciuto misericordiosamente come Wallenstein), fornendo calcoli astronomici per gli astrologi di Wallenstein e occasionalmente scrivendo oroscopi lui stesso. Wallenstein è il capitano-generale delle armate Imperiali degli Asburgo ed ha spedito la Danimarca fuori dalla guerra a pedate nel sedere. 

 

Il  Dialogo dei sordi

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Galileo è un intellettualone.  Slide: Shea/Artigas

1624-1629.  Galileo (60) ritorna a Firenze in assetto da guerra. È convinto che il suo MAPSEO gli abbia dato il via libera per scrivere il suo Dialogo sui Due Massimi Sistemi sul moto terrestre -- posto che non dica esplicitamente che è fisicamente vero. Progetta il libro come una discussione fra tre amici che si incontrano in un palazzo a Venezia.
  1. Filippo Salviati, compianto amico fiorentino di Galileo, che parla per Galileo e difende il copernicanesimo.
  2. Giovanfrancesco Sagredo, defunto patrizio veneziano, pure lui caro amico di Galileo. Viene presentato di mentalità aperta, ma è chiaro che crede già nel copernicanesimo. Il dialogo è ambientato nel suo palazzo
  3. Simplicio, una creazione da più elementi apparentemente modellata su Ludovico delle Colombe, che difende il modello tolemaico. Simplicius, filosofo greco del VI sec., scrisse un famoso commentario su Aristotele. Simplicio suona anche come, beh, "sempliciotto", e Galileo non si può mai trattenere dal fare una freddura. 
Guardate che epicicli pazzeschi!
Nel testo, Salviati argomenta brillantemente mentre Simplicio ne esce come un idiota. C'è più di delle Colombe in lui che del brillante Simplicius. Ma Galileo non intende pesare i pro e i contro per ciascun sistema, come aveva chiesto il Papa, bensì dimostrare il copernicanesimo aldilà di qualsiasi dubbio. Questa è un'impresa ardua, visto che il modello copernicano è in realtà sbagliato (vedere immagine a sinistra). Il rifiuto di Galileo di considerare le ellissi (o di dar credito a Keplero in qualsiasi modo) è un ostacolo notevole. Questo è tipico di Galileo.


Quindi Galileo continua a cercare il colpo del KO: la prova empirica che dimostri che la geomobilità è una realtà fisica. Ci sono evidenze a volontà che l'eliocentrismo potrebbe essere vero; ma le stesse evidenze si possono applicare altrettanto bene al modello Ticonico. Questo perché i due modelli sono matematicamente equivalenti, differendo solo nei loro rispettivi sistemi di riferimento.






Il modello Ticonico fittava i dati
ma Galileo lo trovava goffo
.
Inoltre, il modello Ticonico spiega anche perché non c'è parallasse stellare visibile o effetti di Coriolis. Per cui la maggior parte degli astronomi lo hanno adottato quando le fasi di Venere hanno affondato il modello Tolemaico una volta per tutte. Nella lontana Cina, il modello Ticonico sta spaccando sederi in una serie di gare di predizione condotte nella Corte Imperiale. L'astronomia cinese (datong) è puramente aritmetica. Non avevano ancora inventato la logica formale o la geometria euclidea, figuriamoci la geometria sferica, e ritengono la Terra una tovaglia piatta con la Cina nel centro. Gli studiosi erano saltati sulle sedie quando Matteo Ricci e Xu Guangqi ("Dr. Phil") avevano tradotto gli Elementi in cinese mandarino. 
Il modello Ursino è come il Ticonico, ma con una Terra ruotante. Per qualche ragione, i fisici erano più disposti a considerare una rotazione diurna che una rivoluzione annuale. Sono mentalmente bloccati dall'idea che un corpo possa avere solo un moto naturale. Copernico ne ha proposti tre -- un po' sfacciato da parte sua -- ma Tycho ha già mostrato che il terzo moto son balle - per via di errori nelle misure.  
Il Tracciato delle Macchie Solari.  All'inizio Galileo pensa che il percorso delle macchie solari provi che la Terra si muove. Tracciano una linea dritta sulla superficie del Sole solo durante il solstizio terrestre. Se la Terra gira intorno al sole inclinata sull'ellittica, questo ciclo semi-annuale ha senso! Ma nel 1629, Padre Scheiner spiega il percorso delle macchie solati più accuratamente e deduce l'inclinazione solare mantenendo una Terra stazionaria. Ha senso anche alla ticonica!! (Vedete: niente di matematico riuscirà mai a risolvere la questione.)


La risposta alla parallasse.  Galileo pensa di aver risolto anche il problema della parallasse. Le stelle sono molto, molto lontane e quindi la parallasse è troppo piccola per esser vista. Ma non si può provare un'ipotesi assumendo che sia vera una seconda ipotesi non provata. Le stelle viste attraverso telescopi di piccola apertura, come quelli del XVII secolo, “appaiono come dischi ben definiti seppur spuri”, il che è un argomento contro il modello copernicano per le stesse ragioni che Tycho aveva dato decenni prima. (Vedi Parte 1.) La risoluzione telescopica non è ancora all'altezza del compito. (Graney, 126 Arguments Concerning the Motion of the Earth)
L'immagine di una stella da Herschel, 1848, sembra avere un diametro!
Ora, Galileo aveva ragione. Le stelle sono davvero molto più lontane di quanto allora supposto, ma la scienza richiede dimostrazioni, non affermazioni temerarie, risposte azzeccate per caso, o quanto ammonta ad una pezza sul sistema. C'erano buone ragioni per cui le stelle dovevano essere vicine. Se fossero state troppo lontane, il loro diametro apparente avrebbe comportato, per semplice proporzione, che tutte le stelle fossero così enormi da far impallidire non solo il Sole, ma lo stesso Sistema Solare. George Biddell Airy non dimostrerà che questi dischi sono solo schemi di diffrazione fino al 1835.  
Come chiunque altro, Galileo pensa che la dimensione e la luminosità delle stelle indichi la loro distanza, proprio come facciamo oggi per il red-shift delle galassie. Propone, come suggeritogli dal suo fan Lodovico Ramponi, che si possa testare la sua teoria con una binaria visuale: due stelle che appaiono una accanto all'altra in cielo, ma in cui una sia grande e luminosa (quindi, "vicina") ed una piccola e fioca (quindi, "lontana"). Se la Terra gira intorno al Sole, la differente parallasse di una simile coppia dovrebbe essere rilevabile! 
"perch'io non credo che le stelle siano sparse in una sferica superficie, egualmente distanti da un centro, ma stimo che le loro lontananze da noi siano talmente varie, che alcune ve ne possano esser 2 e 3 volte più remote di alcune altre; talchè, quando si trovasse co 'l telescopio qualche piccolissima stella vicinissima ad alcuna delle maggiori, e che però quella fusse altissima, potrebbe accadere che qualche sensibil mutazione succedesse tra di loro, rispondente a quella de i pianeti superiori"  -- Galileo, Dialogo
Due o tre volte più remote. Oh, beh. Ahimè, una volta che Castelli gli suggerisce una stella adatta, ci prova lui stesso e non riesce a trovare la parallasse previstaNT, per cui avendo falsificato la propria stessa teoria fa la cosa giusta, maschia e rinascimentale: tiene la bocca chiusa. Questo non lo trattiene dall'elogiare il metodo nel Dialogo. Dannazione, avrebbe dovuto funzionare. Il povero Galileo non realizza nemmeno che ci sono vere e proprie stelle binarie e che ha avuto la sfortuna di beccarne una, Mizar, per cui le due stelle sono sostanzialmente alla stessa distanza. Delusione.  
Nota del Traduttore: Ipotizzando che entrambe le stelle fossero grandi quanto il Sole, Galileo aveva previsto uno spostamento di parallasse molto maggiore della distanza fra le due stelle. E invece immobili. Alla faccia del fallimento!

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Sì. Galileo è stato un giovane
"patrizio fiorentino"

Ci Sono Flussi e Riflussi negli Affari degli Uomini.   

Infine, Galileo ritorna all'Argomento delle Maree, che lo aveva convinto per la prima volta della verità del copernicanesimo nel 1597, quando aveva visto l'acqua di una botte ondeggiare mentre era su una chiatta a Venezia. Scrisse a Keplero che la dottrina Copernicana poteva spiegare le maree. (Alcuni autori dicono che abbia preso l'idea dal suo amico Sarpi.) Nel 1616, quando Copernico fu sospeso per qualche anno, Galileo l'aveva presentata come evidenza fisica della mobilità terrestre in una lettera privata al cardinale Orsini. Orsini, piuttosto eccitato, lo aveva incoraggiato a sistemare i dettagli e pubblicarla.


In pratica la teoria era che il doppio moto della Terra spingesse gli oceani a beccheggiare, come l'acqua in una botte su una chiatta. E poco male se questo contraddice la sua stessa teoria della dinamica. Keplero dice che la Luna causa le maree "attirando" in qualche modo gli oceani, ma Keplero è un misticone svitato e questa "attrazione" suona a Galileo capricciosamente occulta.


Nessuna teoria ha presa su di noi quanto le teorie che abbiamo concepito nel fiore della giovinezza, che sia tramite una serie di intuizioni o come idee che abbiamo appreso dai nostri maestri preferiti. Poiché questa teoria aveva convinto il giovane Galileo, adesso pensa che debba convincere tutti. 
"sappia che da un mese in qua ho ripreso i miei Dialogi intorno al flusso e reflusso [...] ove, oltre a quello che s'aspetta alla materia del flusso, saranno inserti molti altri problemi et una amplissima confermazione del sistema Copernicano, con mostrar la nullità di tutto quello che da Ticone e da altri vien portato in contrario."
Il modello di Galileo del funzionamento delle maree. Sembra dannatamente familiare, Tolomeo.
Galileo è stato a cercare di vendere alla Corona spagnola il suo metodo di determinare la longitudine utilizzando le lune di Giove. Un po' in ritardo, viene a sapere dai marinai spagnoli che le maree nel mondo reale seguono un ciclo di dodici ore invece delle ventiquattro predette dalla sua teoria, ma “la sua fede nella sua teoria era più grande della sua fiducia in quanto riportavano i marinai.” (Shea/Artigas 2003, p. 132) Scrive comunque il Dialogo, evocando dagli abissi più profondi una selva di altre variabili per confondere le acque e giustificare il fatto che la sua teoria è stata falsificata. Sembra chiaro che stia soffrendo di bias di conferma.


Cerchiamo di non ragionare troppo col senno del poi. Grassi, che è stato coperto di fango da Galileo, è del parere opposto e questo è interessante perché fa implodere ulteriormente l'idea che in qualsiasi controversia di questo tipo, un tipo ha ragione e usa la Scienza!™ mentre l'altro ha torto e si basa su Tradizione, Superstizione, e Aristotele. In realtà, sia Grassi che Galileo effettuano esperimenti simili e i risultati sono, dal nostro punto di vista, compatibili con le conclusioni di entrambi gli studiosi. Paolo Palmieri ha replicato i loro esperimenti in Re-examining Galileo’s Theory of Tides:
La concezione di Grassi degli stessi fenomeni seguiva il credo Aristotelico delle sfere cristalline. Eppure, il risultato degli esperimenti è in stretta concordanza con le osservazioni riportate sia da Grassi che da Galileo. Come argomenterò, questo mostra che l'interpretazione di Galileo di un effetto di ‘trascinamento’ che occorre vicino al muro di un contenitore rotante dovuto soltanto ad fenomeni locali causati dalla frizione era supportato dall'evidenza fornita dal suo esperimento, ma rende anche chiaro che le obiezioni di Grassi, basate su una versione più complicata, anche se non concettualmente equivalente, dell'esperimento di Galileo, non erano per nulla ingenue. Al contrario, erano certamente ben radicati sulla solida base di un'attitudine genuinamente sperimentale che emerge chiaramente dal sottotesto della preoccupazione di Grassi di salvare la ‘vecchia’ cosmologia delle sfere celesti solide. 
In altre parole, entrambi gli uomini stavano onestamente cercando di capire la natura attraverso esperimenti, ma stavano guardando i dati con preconcetti diversi. Non era Scienza contro Umanesimo; era Scienza contro Scienza. Duhem fa un esempio di questo con due fisici moderni (al tempo) che conducono un esperimento sulla pressione, in cui uno usa le teorie di Laplace e l'altro le teorie di Lagrange. Lo stesso esperimento per uno conferma la stessa ipotesi che per l'altro smentisce.


Gitchee Mantua

Mantova: tre pezzi con le linee tratteggiate verticali. Il grosso direttamente ad ovest di Padova (rettangolo nero, alto a destra). Due pezzi piccoli dall'altra parte di Milano, fra quello, la Savoia e il nord di Genova. Milano è controllata dagli Asburgo spagnoli. 
Marzo 1629.  I Borbone attraversano le Alpi, scatenando la Guerra di Successione Mantovana, uno delle guerre di side-show che orbitano intorno alla Guerra dei Trent'anni in Germania come TIE fighters intorno alla Morte Nera. Il casus belli è troppo dinasticamente convoluto per spiegarlo qua; ma notiamo dalla mappa qua sopra la vicinanza della guerra allo Stato Pontificio e al Granducato. Savoia, Venezia, e lo Stato Pontificio sono ostili agli interessi asburgici. Successivamente nello stesso anno, arrivano truppe imperiali dall'Austria e al loro passaggio scoppia la peste. Il Papa raduna ed equipaggia 7,000 fanti e 800 cavalieri, il che lo costringe ad alzare le tasse, il che si ripercuote sulla sua popolarità. 


1630.  Christoph Scheiner pubblica la sua Rosa Ursina, che rimarrà l'opera definitiva sul Sole per oltre un secolo. Il primo libro è la polemica finale contro Galileo, rifiutando le accuse di plagio di Galileo e riaffermando la propria scoperta indipendente e precedente delle macchie solari.* Il resto è "una critica dettagliata dell'incorruttibilità dei cieli ed altre assunzioni aristoteliche", unita alla "più importante trattazione di fisica solare dell'epoca". Messo in guardia da Ciampoli (attraverso Castelli)** di non esprimere alcun commento, forse per evitare ulteriori hoo-hoo con gli Uomini in Nero, Galileo si morde la lingua e continua a scrivere il suo libro. 
(*) scoperta precedente.  Probabilmente sì, ma Fabricius li ha battuti entrambi.
(**) Ciampoli a Castelli a Galileo.  Come figlio dice a nuora per dire a suocera. Da segretario papale a Roma a professore di matematica a Pisa a fisico-cortigiano a Firenze.
1630.   Lo stesso anno, Christoph Scheiner costruisce un telescopio basato sul design del 1611 di Johnny Kepler. Il modello di Keplero riduce le aberrazioni sferiche rimpiazzando le lenti concave di Galileo con lenti convesse. Il lungo ritardo fra la teoria di Keplero e l'attuazione di Scheiner indica che non era una passeggiata.


Feb 1630. Urbano VIII conferisce una pensione di 40 scudi l'anno a Galileo.NT
Nota del Traduttore: Per poterla riscuotere Galileo, che non si è mai sposato, prenderà un ordine sacro, la tonsura clericale. In breve: Galileo fa parte della gerarchia ecclesiastica! Non che se ne vanti: è al gradino più basso.
Apr 1630. Galileo finisce il suo Dialogo sopra il flusso e il reflusso delle maree.


Il baldacchino di Bernini
3 Maggio 1630.  Galileo va a Roma per spianare la strada al suo Dialogo con i censori e sistemare le cose in modo che venga stampato dall'Accademia dei Lincei. Sta viaggiando in maniera ufficiale come cortigiano del Granduca, ma tutto è stato organizzato all'ultimo minuto e mentre l'ambasciatore fiorentino Francesco Niccolini è sorpreso dall'arrivo inaspettato, gli dà il benvenuto. La moglie di Niccolini, Caterina Riccardi, è cugina di Padre Mostro*, il Maestro del Sacro Palazzo, che deve approvare il libro per la pubblicazione. Se Galileo annusa l'aria può sentire che lo Zeitgeist profuma in modo diverso dal 1624. Papa Urbano è assai a fondo in Grande Melma. Aveva commissionato un baldacchino gigante sulla tomba di San Pietro al Bernini, e l'enorme quantità di bronzo richiesto era stata saccheggiata dal Pantheon, che persino i barbari avevano lasciato intatto. Per le strade di Roma risuona lo scherno: “Quel che non hanno fatto i barbari, l'han fatto i Barberini”. E poi ci sono le tasse, e i tre parenti che ha fatto cardinali, e...
(*) Padre Mostro è il nickname di Niccolò Riccardi per via della sua considerevole stazza. "Niccolò" naturalmente è il suo Nicc-name. Ba Dum Tss!
18 Maggio 1630.  Il Papa ritorna da Castelgandolfo e Galileo riceve immediatamente un'udienza col vecchio amico. Ma è l'unica in una visita di otto settimane. Urbano è decisamente distratto dal dissenso interno e dagli affari esteri.


18 Maggio 1630. Lo stesso giorno, il giornale di gossip Avvisi -- che sarebbe stato una sorta di tabloid da supermercato del XVII secolo se il XVII secolo avesse avuto supermercati -- riporta il pettegolezzo che: “Qua si trova il Galileo, ch'è famoso mathematico et astrologo, che tenta di stampare un libro nel qual impugna molte opinioni che sono sostenute dalli Giesuiti. Egli si è lasciato intendere che D. Anna [Colonna, moglie di Taddeo Barberini, il nipote non cardinale del Papa] partorirà un figliuolo maschio, che alla fine di Giugno haremo la pace in Italia, e che poco doppo morirà D. Thadeo et il Papa.” Una delle ragioni per cui scrivere oroscopi veniva malvisto è che è spesso un canale per il dissenso politico, e "prevedere" la morte di un Principe nell'Italia di Machiavelli non è la più sicura delle occupazioni. Galileo non ha scritto un simile oroscopo, ma...


26 Maggio 1630.  ...cena insieme a chi lo ha fatto, Padre Orazio Morandi. Un altro ospite alla stessa cena è Padre Raffaello Visconti. Possiamo dire "colpevole per associazione"? TOF sapeva che possiamo.


3 Giugno 1630. Galileo chiede al suo amico Michelangelo, nipote del defunto scultore, di parlare al nipote del Papa, il cardinale Francesco Barberini, riguardo a quella cosa degli Avvisi. Ma prima che Michelangelo possa anche solo menzionare il gossip, il cardinale lo blocca. Non crede ad una parola e dice che “il S.r Galileo non aveva il maggior amico che sé e che 'l Papa stesso”.  (Shea/Artigas 2003, p. 140).




Avendo realizzato che il Dialogo ne uscirebbe favorevole al copernicanesimo, la prima cosa che fa Padre Mostro è insistere perché venga aggiunta una prefazione e una conclusione che enfatizzino la natura ipotetica dello studio così mostrando "che la Santa Congregazione nel disapprovare Copernico ha agito in maniera interamente ragionevole". Quindi dà il manoscritto a Raffaello Visconti, Maestro del Sacro Palazzo ed anche professore di matematica -- oltre che ospite a cena la settimana prima da Morandi. Visconti approva la prefazione e la conclusione. Riccardi non è ancora contento. Viene a sapere che Urbano è infastidito dall'affermazione che le maree dipendono dal moto della Terra. Riccardi decide di passarlo in rivista lui stesso e parlarne con il Papa, che insiste che nel titolo non ci sia riferimento al flusso e riflusso del mare bensì che parli dei "Massimi Sistemi del Mondo", o qualcosa del genere. Il Dialogo sopra il Flusso e Reflusso delle Maree diventa il Dialogo Sopra i due Massimi Sistemi del Mondo.*
(*) In realtà, quel titolo è arrivato dopo, nel 1744. Il titolo originale era molto più ad effetto:
Dialogo di Galileo Galilei Linceo, matematico sopraordinario dello studio di Pisa e Filosofo e Matematico primario del Serenissimo Granduca di Toscana - dove ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico, e copernicano; proponendo indeterminatamente le ragioni filosofiche, e naturali tanto per l'una, quanto per l'altra parte
Vi piace quel proponendo indeterminatamente? E che ne dite di tanto per l'una, quanto per l'altra parte?


26 Giugno 1630.  Soddisfatto che l'imprimatur verrà concesso, Galileo ritorna a Firenze. Ma il Lettore Attento realizzerà che solo la Prefazione e la Conclusione sono stati revisionati. Padre Mostro aveva approvato con entusiasmo Il Saggiatore ma adesso gli viene chiesto di “comprare la merce a scatola chiusa”. Non ha letto il Dialogo.
“Manipolare Padre Riccardi, sempre ansioso di compiacere, non sembrava troppo riprovevole. Infinocchiare il cardinale Francesco Barberini o, ancora peggio, il Papa, per quanto senza volerlo, era tutta un'altra questione.”  (Shea/Artigas 2003, p. 133)




Sempre verde mi fu questo Asburgo colle
Estate 1630.  Un'epidemia di peste (vedi marzo 1629) inizia ad interrompere i commerci e i viaggi fra le città. State in attesa, presto in arrivo in una città vicino a voi.
18 Luglio, 1630.  Mantova viene saccheggiata da truppe imperiali (Asburgo).  (Tant'è per l'oroscopo...)
1 Ago 1630.  Principe Federico Cesi, fondatore e patrono dei Lincei, muore lasciandosi dietro né testamento né successore all'Accademia. Di fatto, l'Accademia dei Lincei, casa editrice di Galileo, muore con lui.
Crisi!  Il Principe Cesi aveva pianificato di coprire le spese di pubblicazione. Castelli suggerisce a Galileo di pubblicare a Firenze. Padre Riccardi dice che prima gli servirà una copia per le correzioni, dopodiché Galileo può pubblicare dove preferisce. Ma l'epidemia si sta scatenando attraverso l'Italia, ostacolando sia i viaggi che la posta, per cui Galileo chiede di correggere il lavoro a Firenze e mandare solo prefazione e conclusione a Riccardi a Roma per le sue considerazioni. Vengono usati i muscoli dei Medici: la moglie dell'ambasciatore Niccolini, Caterina Riccardi, fa pressioni su suo cugino, Padre Mostro. Riccardi infine accetta, con l'obiezione che la versione finale venga esaminata da un domenicano qualificato. Galileo suggerisce Padre Jacinto Stefani, consulente dell'Inquisizione Fiorentina. Padre Mostro è incerto. 
13 Ago 1630.  Wallenstein viene licenziato dall'imperatore Ferdinand che è diventato (giustamente) diffidente verso le sue ambizioni.

13 Ott 1630. Il Trattato di Ratisbona mette tipo un po' fine alla guerra mantovana in termini favorevoli agli interessi borbonici. 


15 Nov 1630.  Keplero si ammala poco dopo essersi trasferito da Ulm a Ratisbona. Muore e viene seppellito laggiù, ma il suo luogo di sepoltura viene perso dopo che un esercito svedese distrugge il cimitero. Keplero scrive il proprio epitaffio:
Mensus eram coelos, nunc terrae metior umbras
Mens coelestis erat, corporis umbra iacet.

Misuravo i cieli, ora fisso le ombre della terra.
La mente era nella volta celeste, ora il corpo giace nell'oscurità


17 Nov 1630.  Caterina Riccardi riporta che Padre Riccardi ha accettato con riluttanza gli accordi di pubblicazione. Padre Stefani "confessa, come anco fanno tutti quelli che hanno letto il libro, che io [Galileo] doverei esser pregato a dar fuor tal opera, e non intraversato". (Galileo, lettera a Cioli, 7 Mar 1631)


30 Nov 1630.  Castelli assicura a Galileo che Padre Mostro ha promesso di velocizzare il Dialogo ed affidare la questione a Padre Stefani. Ah, fra le altre cose, Padre Visconti, che ha letto e approvato il Dialogo, è in profondità nelle acque nere, essendo finito immischiato in quella questione dell'oroscopo che prevede la morte del Papa. L'autore dell'oroscopo, Padre Orazio Morandi, è stato gettato in prigione.*  Visconti è stato bandito. Vi ricordate di Morandi: avete cenato a casa sua appena prima che l'oroscopo uscisse.
(*)  gettato in prigione. L'epilogo della faccenda sarà la bolla papale Inscrutabilis Iudiciorum Dei, che se la prende con gli astrologi e in particolare, sorpresa sorpresa, quelli che si impicciano del Papa e dei suoi parenti.


Inverno 1630/1631.  La piaga continua. Vestiti bruciati. Gente chiusa in quarantena. A Firenze muoiono 7,000 su una popolazione di 70,000. La commissione della salute dichiara una quarantena generale; la gente e i vescovi vogliono riunirsi a pregare. Quarantena posposta a dopo la stagione natalizia. Tutti confinati in casa. Galileo non viene a sapere nulla da Roma perché nessuno sta viaggiando. Diventa sempre più frustrato.


15 Feb 1631.  Buon compleanno, Galileo. Tuo fratello è morto (a Monaco). Galileo ha 67 anni.


6 Mar 1631.  La quarantena viene sollevata per gli uomini, e Galileo si fionda al palazzo ducale per lamentarsi del fatto che non ha saputo nulla di Padre Riccardi. Come possono cosette come un'epidemia e una quarantena frapporsi fra Galileo e l'approvazione del suo libro! Il giorno dopo si lamenta per lettera con Andrea Cioli, Segretario di Stato di Toscana, del fare melina di Riccardi. Afferma (incorrettamente) che Padre Mostro ha letto l'intero testo, e si dimentica di menzionare il fatto che il soggetto è controverso o che è stato ammonito nel 1616 di non sostenere che il copernicanesimo sia fisicamente vero.


Cioli porta la questione davanti al Granduca (adesso di 19 anni, con Galileo come tutore) che ordina all'ambasciatore Niccolini di flettere i muscoli dei Medici addosso al Maestro del Sacro Palazzo. Niccolini non vuole rimanere coinvolto. Come Padre Mostro, è ben cosciente del clima politico a Roma e di quanto è probabile che la pubblicazione sia spinosa. Manda la propria moglie a flettere i muscoli con suo cugino.


16 Mar 1631.  Niccolini riporta che l'esitazione di Riccardi nasce dal fatto che sia Padre Stefani il revisore piuttosto che la sua scelta, il sacerdote-matematico Del Nente.




5 Apr 1631.  Niccolini chiede più tempo. Cioli dice datti una mossa; il Granduca lo desidera, dolcezza.
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Gustaf II Adolf
13 Aprile 1631.  La Battaglia di Francoforte sull'Oder annuncia l'ingresso della Svezia nella Guerra dei Trent'anni. Proprio quando pensavate che tornare nelle acque tedesche fosse sicuro, ecco che arriva questo fanatico religioso che forse nemmeno realizza che la vera guerra è un tentativo dei Borbone di buttar giù la casata degli Asburgo.* Gustavus Adolphus è alla carica per rendere il mondo più sicuro per i boy scout luterani del Minnesota. Tutti controllano l'orologio il calendario e vedono che mancano ancora diciassette anni. Questa dannata guerra non è ancora arrivata nemmeno a metà! 
(*) Borbone-Asburgo.  I tempi stanno cambiando alla grande. Alla Montagna Bianca gli imperiali avevano caricato gridando "Sancta Maria!" Nella battaglia di Nördlingen (1645) caricheranno gridando "¡Viva España!" Nuovi Dei stanno rimpiazzando i vecchi in preparazione dell'olocausto del 1914 e seguenti.
14 Apr 1631.  Niccolini e Riccardi alla fine si vedono e hanno una "battaglia", il cui risultato è che ognuno dei due promette una lettera in cui assolve l'altro di qualsiasi colpa se dovessero esserci rogne. "La verità" scrive Niccolini a casa, "è che queste opinioni qua non piacciono, in particolare a' superiori". Riccardi non pensa che Padre Stefani conosca l'opinione del Pontefice su questo argomento e che quindi possa revisionarlo in modo appropriato; ma infine accetta di mandare istruzioni all'inquisitore fiorentino, Clemente Egidi, e di controllare personalmente le sezioni di apertura e chiusura (come prima).


Galileo prova "notabile disgusto" (in una lettera a Cioli). Dal suo POV, Riccardi lo ha fatto attendere un anno intero, e ora sta facendo la stessa cosa con il Granduca. Vuole una commissione pubblica presieduta dal Granduca che includa Cioli e l'inquisitore fiorentino.


24 Maggio 1631.  Riccardi alla fine cede alle pressioni politiche. Si assolve da qualsiasi responsabilità e passa la patata bollente dell'imprimatur a Egidi. Poiché il libro non può essere mandato a Roma, il vaglio deve essere fatto localmente. Ma ci sono alcune cose che l'inquisitore deve sapere:
  1. Il titolo non deve far menzione delle maree
  2. Se la Scrittura non viene presa in considerazione, il Copernicanesimo può essere presentato come una teoria che spiega i dati, senza pretese sulla sua realtà fisica.
  3. Il libro viene scritto per dimostrare che Roma non condanna il copernicanesimo senza conoscere tutti gli argomenti in suo favore.
Lui stesso (Riccardi) revisionerà prefazione e conclusione in questa luce e manderà le dieci pagine Molto Molto Presto. Quindi arrivano le parole fatali:
"Con queste precauzioni, nessuno a Roma obietterà al libro, e lei sarà in posizione di far felice il suo autore e servire Sua Altezza il Granduca, che ha mostrato tanta preoccupazione in materia."


Publish or Perish!  O entrambe?

Giugno 1631.  Presumendo che l'imprimatur sia ormai cosa fatta, Galileo fa iniziare a stampare il corpo del testo allo stampatore. È circa fatto al 10% quando...


19 Luglio 1631.  Assillato da Niccolini, Riccardi manda finalmente la prefazione, permettendo a Galileo di riscriverla a patto di mantenere la sostanza. "Lo stesso argomento deve apparire nella conclusione", scrive. Questo significa che ha ceduto prima di leggere la conclusione, che contiene le opinioni popperiane e strumentaliste di Papa Urbano sulla natura e i limiti delle teorie scientifiche. Se l'avesse letta, avrebbe potuto vedere che quelle opinioni erano state messe in bocca al bischero, Simplicio; ma anche così, senza il contesto del corpo dell'opera, potrebbe non aver notato che schiaffo con un pesce marcio sulla faccia papale rappresentava.
Per qualcuno che avesse letto il Dialogo dall'inizio, il passaggio [...] era inequivocabilmente ironico, anche se preso da solo e senza sapere cosa viene prima, potrebbe passar per normale. (Shea/Artigas)
Un arrampicatore sociale come Galileo sicuramente non è tanto sciocco da far qualcosa del genere di proposito, ma potrebbe essere stato abbastanza pieno di sé da pensare che nessuno l'avrebbe notato. Non poteva mai resistere dal lanciare una frecciata.


Il che non era una grande idea nell'Italia di Machiavelli. 


16 Ago 1631.  Galileo scrive a Diodati a Parigi per dirgli che ha il permesso di pubblicare il suo libro, posto che non menzioni le maree nel titolo:
"ancorchè questo [le maree] sia l'argomento principale che tratto nell'opera; ma ben mi vien conceduto ch'io proponga li due sistemi massimi Tolemaico e Copernicano, con dire che amendue gli esamino, producendo per l'una e per l'altra parte quel tutto che si può dire, lasciandone poi il giudizio in pendente."
Non ci arriva. Pensa che tutto quello che gli serve sia che i suoi personaggi si astengano dal avallare formalmente la mobilità terrestre. Ma le obiezioni del Papa sono più profonde: nessuna teoria scientifica può essere mai dimostrata con certezza e quindi può esser ritenuta solo come utile strumentalmente. Vuole che vengano sottolineate pure le debolezze e le incertezze del copernicanesimo, cosicché la difesa da parte della Chiesa del consenso appaia prudente. Galileo al solito sottovaluta il Kung Fu dei suoi avversari. Questo è un baratro in cui ogni sorta di persona può cadere.



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Il Conte Tilly incontra
pan per i suoi denti.
17 Sett 1631.  Il Conte Tilly viene sconfitto e ucciso a Leipzig (Breitenfeld) da forze svedesi guidate da Gustavus Adolphus. Questa è la prima vittoria sostanziale dei ribelli. L'imperatore richiama Wallenstein. 
PierreGassendi.jpg
L'abate Pierre Gassendi
7 Nov 1631.  Ad accettare la Sfida di Keplero c'è l'astronomo francese, educato dai Gesuiti, Padre Pierre Gassendi, che ha la pazienza necessaria per battere con la pura attesa le incertezze rimaste nelle Tavole Rudolfine oltre a (salta fuori) metà della fortuna necessaria per le condizioni di osservazione. Gassendi è un protegé di Peiresc e amicone di Beeckman, Mersenne ed altri. Diventa la prima persona ad aver osservato deliberatamente un transito planetario nel sistema solare. Ma la macchiolina che ha osservato è più piccola di quanto si aspettasse, per cui resta a lungo incerto se l'abbia davvero vista. Quindi, in quella che sta rapidamente diventando una tradizione del XVII secolo, per il momento non dice nulla a nessuno. 


7 Dic 1631.  La fortuna di Gassendi lo abbandona quando il transito di Venere sul Sole avviene nella notte rispetto al suo posto di osservazione a Parigi.  


Prova a fare mille copie di centinaia
 di pagine con questo, baby!
21 Feb 1632.  La stampa del Dialogo è completata: mille copie, una bella tiratura ai tempi del torchio da stampa manuale. Il tipografo Giovan Battista Landini scrive ad un amico a Bologna:
Oggi per la gratia del Signore, ò finito l'opera del Sig.re Gallileo, e domattina si presenterà al Serenissimo Granduca e a' Serenissimi Principi.
Galileo non vede l'ora di osservare la reazione alla sua magnum opus, ma...


Got Troubles on My Mind


Urbano ha altri problemi. La Guerra dei Trent'anni è vecchia di quattordici e il papato favorisce i Borboni francesi cercando contemporaneamente di non infastidire troppo gli Asburgo Spagnoli e Tedeschi. Gli Asburgo governano Milano e le Due Sicilie, con lo Stato Pontificio nel mezzo. I cardinali spagnoli, specialmente Gasparo Borgia, dissentono apertamente dalla politica francofila.

8 Marzo 1632.  Ad un concistoro dei cardinali (una riunione di gabinetto), il cardinale Gasparo Borgia accusa Urbano di sostenere la parte “Protestante” nella Guerra dei Trent'anni e i cardinali pro-Asburgo e pro-Borbone vengono alle mani. Viene chiamata la Guardia Svizzera per restaurare l'ordine; e sin da allora, Urbano vede complotti asburgici ovunque. L'amico e sostenitore di Galileo, Monsignor Ciampoli, viene scoperto essere in lega con la fazione spagnola, mentre il patrono di Galileo, il Granduca di Firenze, è un alleato degli Asburgo austro-tedeschi. E Firenze accampa pretese su un territorio romano, il Ducato di Urbino.






In ambito domestico, il pubblico romano è scontento della famiglia Barberini per via delle tasse, e vengono stesi oroscopi contro di essa predicendo una rapida caduta dal potere. L'ultima cosa che Urbano desidera è qualche assurda scaramuccia sull'astronomia.


Quindi qualcuno indica quello che pare proprio un insulto gratuito disponibile in omaggio con la conclusione del Dialogo.
E il resto è storia.*
(*)  il resto è storia.  OK, tecnicamente, come ogni altra cosa finora.

Denoument

Il Fedele Lettore di TOF potrebbe realizzare che a questo punto, sia Tolomeo che Copernico sono fuori dalla gara, che adesso è fra i modelli Ticonico/Ursino e il Kepleriano. Le fasi di Venere hanno mostrato empiricamente che Tolomeo si sbagliava. Quindi perché Galileo sta prendendo a calci un cadavere? 


Forse perché sta cercando di fare Fisica, non Astronomia, ed è interessato solo a se la Terra si muova, non ai dettagli? Al momento, il modello Ursino è "avanti di punteggio", ma Keplero sta arrivando in fretta dalla corsia di sorpasso; specialmente adesso che le Tavole Rudolfine sono uscite e gli astronomi le stanno trovando più semplici da usare per ottenere buone previsioni. (Ricordiamo che sia Tolomeo che Copernico avevano usato le vecchie Tavole Alfonsine, che erano state corrotte dagli errori dei copisti lungo i secoli.) Seguendo un suggerimento di Gilbert, Keplero aveva postulato che il Sole emettesse una qualche sorta di forza magnetica che spintonava i pianeti con sé, quindi era sulla via di una teoria pre-Newtoniana. Ma Keplero è più pacato di Galileo. Di fatto, essendo ormai morto, è molto molto pacato. Quando non stava scappando da un esercito in assedio, lavorava come Matematico Imperiale per il Sacro Romano Imperatore senza nemmeno una sbirciata da parte delle Autorità, nonostante fosse un sostenitore altrettanto deciso della geomobilità. Con calma e senza creare scompiglio, il modello Kepleriano stava guadagnando aderenti e dimostrando che la geomobilità è una teoria plausibile, mentre Galileo fa un sacco di rumore e non fornisce alcuna dimostrazione che porti avanti la causa.


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Bibliografia

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